Mentre il profumo di colomba pasquale aleggia nell’aria, l’Europa si prepara a un’inquietante possibilità: la guerra.
L’Unione Europea lancia l’allarme, esortando i cittadini a prepararsi per un eventuale conflitto che potrebbe coinvolgere non solo l’Ucraina, ma l’intera Europa.
Prepararsi ad una guerra che nessuno vuole.
L’assurdità di un conflitto evitabile avvelena l’anima e alimenta la paura. La Russia, pur non desiderando il conflitto, si dice pronta a negoziati di pace.
Il 18 marzo Vladimir Putin dopo la vittoria elettorale, conflitto tra Russia e Nato: “porterebbe a una situazione tale da essere ad un passo dalla Terza guerra mondiale. Credo che nessuno voglia questo scenario”. “Siamo lavorando a vie pacifiche” ha aggiunto, “e la Francia può svolgere un ruolo in questo senso”.
Ma come può esserci pace quando l’Europa si prepara alla guerra?
La diplomazia strumento di speranza, diventa menzogna. Parole vuote che non placano la paura di perdere tutto: la vita, la casa, gli affetti. La guerra, decisa dai potenti, calpesta la vita dei cittadini, sacrificandoli sull’altare di interessi geopolitici.
Scrivo con rabbia e paura. Sospiri pesanti che si trasformano in parole, in un grido contro l’assurdità della guerra. La speranza di pace, soffocata dalle decisioni dei potenti, diventa un dolore lacerante.
Per testimoniare la sofferenza di chi, innocente, subisce le conseguenze di un conflitto non voluto. Per gridare al mondo che la guerra non è un gioco, ma una tragica realtà che distrugge vite e speranze.
Per loro è tutto un gioco. Un gioco di potere che si nutre di morte e distruzione. Ma noi non possiamo giocare. La nostra vita, la vita dei nostri cari, non sono pedine da sacrificare.
Un piano d’emergenza è stato redatto, delineando misure concrete per affrontare la minaccia.
Dove sta questa minaccia se Putin vuole la pace?
Mobilitazione delle forze armate, rafforzamento della difesa e persino l’utilizzo dei profitti degli asset russi congelati per inviare armi all’Ucraina.
La retorica bellicosa di leader come Macron alimenta il timore di un’escalation imminente.
Germania e altri stati stanno già adottando misure concrete: ripristino di bunker antiaerei, emissione di bond per finanziare il riarmo.
La lettera firmata dai capi di Stato e di governo dei 14 Paesi membri ha sottolineato l’importanza degli investimenti privati nel settore della difesa.
Ma è davvero necessaria una guerra?
La resistenza del popolo russo e lo scetticismo di molti cittadini europei mettono in discussione la reale necessità di un simile scenario apocalittico.
Domande inquietanti sorgono spontanee.
C’è davvero una minaccia imminente o si tratta di un’esagerazione strumentale?
La pace, tanto agognata, sembra sfuggire dalle mani dell’Europa, mentre l’ombra della guerra si allunga in modo sinistro.
L’UE sta diminuendo la sua attenzione alla diplomazia e al dialogo, preferendo una politica di deterrenza e di forza.
Ora prendete atto di chi realmente vuole la terza guerra mondiale.