Tutti contro Papa Francesco

Il Papa Francesco, visibilmente affaticato durante la Domenica delle Palme, ha deciso di non tenere l’omelia davanti ai fedeli in piazza San Pietro, accrescendo i timori sul suo stato di salute.

Durante la celebrazione dell’Angelus, il papa ha condannato con fermezza l’attentato terroristico di Mosca e ha pregato per le vittime e le loro famiglie, chiedendo la conversione dei responsabili. Ha anche fatto appelli per la pace in altri luoghi di conflitto e ha manifestato solidarietà con la Colombia. Il Pontefice ha ricordato il comandamento “Non uccidere”, sottolineando l’inviolabilità della vita umana.

Il papa invita a non dimenticare le tante sofferenze silenziose e conclude con l’auspicio di un futuro libero dalla guerra e dalla violenza, dove regnino la pace e la fraternità, condannando la politica basata sull’egoismo.

Ma la presa di posizione del Papa non è apprezzata da coloro che traggono vantaggio dalla continuazione della guerra. Sicuramente si è inimicato l’industria bellica quando a giugno, parlando delle ingiustizie sociali, ha affermato: “Si spendono i soldi per le armi e non per i pasti”.

E va considerato il fatto che alcuni gruppi industriali detengono contemporaneamente il possesso di aziende di armi e testate giornalistiche, come il gruppo Gedi, che comprende Iveco, La Stampa e La Repubblica.

Questo spiega anche perché politici e media da diversi mesi attaccano il papa per le sue prese di posizione, a partire dalle dure critiche rivoltegli per le sue dichiarazioni sulla guerra in Ucraina, in cui ha suggerito a Kiev di avere il coraggio della bandiera bianca e negoziare la pace con la Russia.

In quell’occasione, politici europei, ambasciate e associazioni ucraine l’hanno accusato di far ricadere su Kiev il peso di arrivare ad un accordo di pace, non considerando la responsabilità della Russia come aggressore. Il Papa ha criticato la politica corrotta e lontana dalla realtà, promuovendo un approccio basato sull’ascolto dei bisogni della gente e sull’impegno per il bene comune, sottolineando l’importanza di negoziare con l’aiuto di mediatori internazionali per evitare ulteriori perdite di vite.

Va considerato che la guerra non ha avuto inizio nel 2022, bensì nel 2014 quando gli Stati Uniti e i paesi Nato hanno iniziato ad armare segretamente l’Ucraina.

Il Vaticano ha poi chiarito le parole del Pontefice, sottolineando che quando ha usato il termine “bandiera bianca” si riferiva alla cessazione delle ostilità e al coraggio del negoziato.

La bandiera bianca è un potente simbolo di resa, pace e speranza che ha origini antiche e un significato universale. Utilizzata per richiedere tregua o trattative durante i conflitti, il suo colore bianco rappresenta purezza, pace e neutralità. La bandiera bianca non è sempre stata rispettata e ci sono stati numerosi casi in cui coloro che la sventolavano sono stati comunque attaccati e uccisi. Tuttavia, rimane un simbolo di speranza per il futuro, invitando a perseverare nella ricerca della pace e a non arrendersi alla violenza.

Poi c’è chi, sui social, va oltre la critica e attende con impazienza e apertamente la morte del Papa.


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